La sindrome di Down è una condizione genetica caratterizzata dalla presenza di un cromosoma in più alla 21ª  coppia. Per questo è anche detta trisomia 21.
È oggi la più frequente tra le condizioni cromosomiche. Ha una incidenza di un bambino su 1.000 nati e oggi si stimano 40.000 persone con questa caratteristica.
La storia della sindrome di Down ha inizio nel 1846 con la prima completa descrizione da parte di Seguin ma l’eponimo di sindrome di Down risale a circa vent’anni dopo, con la breve descrizione da parte di Langdon Down e con Io scorretto e mistifìcante paragone tra la piega epicantica dell’interno dell’occhio nelle popolazioni orientali.
L’associazione tra età materna avanzata ed incremento del rischio per sindrome di Down risale al 1876 con la più completa descrizione della sindrome di Down da parte di Fraser Mitchell. E solo nel 1959 che Lejeune Jacobs in maniera indipendente stabiliscono che la sindrome di Down è dovuta ad una trisomia del cromosoma 21. Infine Nieburh nel 1974 suggerisce che il classico fenotipo della sindrome può essere ascritto ad una semplice duplicazione di una piccola parte del braccio lungo del cromosoma 21 la cosiddetta zona critica (21q21.1- 21q22.2 ).